Articolo di Damilano
Espresso Damilano Un No per ricucire
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da Massimo Marnetto
Luigi Manconi nel suo articolo su la Repubblica, “Sardine, l’arte del congedo”, elogia il loro apporto definendolo “…una politica come bene strettamente necessario, che, a differenza di molte altre esperienze del passato, non è destinata a produrre leader autoritari o soi disant carismatici, élite chiuse, apparati settari, discipline e scissioni. È stato questo il mesto destino di movimenti quali, tra gli altri, La Rete, i Girotondi, il Popolo Viola, i 5 Stelle”.
Non sono d’accordo con Manconi.
Ho dato il mio contributo ai Girotondi e non ho visto “élite chiuse o apparati settari”, ma partecipazione diffusa e spontanea da proto-Sardine. Non c’era nemmeno “un leader autoritario né sedicente carismatico”, visto che Nanni Moretti – l’esponente più conosciuto di quella stagione – ha sempre rifiutato quel ruolo ed è tornato al suo lavoro dopo essersi esposto unicamente per dovere civile, in un periodo di montante berlusconismo verso il quale il più grande partito di sinistra non riusciva a dire “cose di sinistra”. Mi dispiace che Manconi, di solito accurato nelle analisi, abbia addensato in una “marmellata di movimenti”, realtà invece molto diverse per cause, fasi ed evoluzioni.
Mio commento: Sono scesa in piazza con tutti, salvo l’ultimo, che ho però seguito dai primi contatti in rete. Sono stati e sono il tentativo di offrire ruolo e spazio a chi per scelta o perchè respinto, non trova spazio e ruolo nei partiti, questi sì monopolizzati da èlite e apparati settari. Anche io dissento dall’articolo di Luigi Manconi e offro la mia testimonianza a supporto di quanto scrive Massimo. Ricordo ancora con emozione quando abbiamo fatto un gioioso girotondo intorno al MIUR e l’altro intorno alla RAI. E anche quando ho incontrato Franca Rame al Teatro Vittoria. Eletta senatrice si dimise.
Festival di Sanremo – lettera alla Rai 2020 (1)
Al Presidente Rai, Marcello Foa
All’Amministratore Delegato RAI, Fabrizio Salini
e p.c.
Al Consiglio di Amministrazione RAI,:
Rita Borioni, Beatrice Coletti, Riccardo Laganà, Igor De Biasio, Giampaolo Rossi
Al Presidente e ai componenti della Commissione parlamentare di vigilanza RAI
Al Vicedirettore Marketing RAI Giovanni Scatassa
Alla Ministra alle Pari Opportunità e Famiglia Elena Bonetti
Italia, 17 gennaio 2020
OGGETTO: FESTIVAL DI SANREMO 2020 – DICHIARAZIONI INACCETTABILI DI AMADEUS
Egregio Presidente Foa ed egregio Dr. Salini,
come associazioni che si occupano da anni del contrasto al sessismo nei media e in particolare nella televisione pubblica – grazie ai nostri contributi il Contratto di Servizio Pubblico Rai-Mise 2018-2022 è il più avanzato della storia della RAI, – esprimiamo un profondo disappunto in merito alle dichiarazioni sessiste del direttore artistico e conduttore Amadeus nella Conferenza stampa di presentazione del Festival e la nostra preoccupazione per le presenze e i ruoli annunciati.
A questo proposito, in piena sintonia con le tante proteste avanzate in questi giorni, chiediamo con fermezza, oltre a una dichiarazione ufficiale a smentita e rettifica, che i ruoli di primo piano NON siano affidati a soli uomini (Amadeus affiancato da Tiziano Ferro e Fiorello) e le donne NON siano semplicemente elementi di contorno e che le presenze di artisti siano valutate attentamente.
Quanto dichiarato e preannunciato da Amadeus, per la prima volta non affiancato dal Direttore di Rete, non è in linea con il Contratto di Servizio Pubblico 2018-2022 per i seguenti motivi:
– non è rispettata la dignità della persona (Principi generali, art.2 punto e);
– non vengono superati gli stereotipi di genere al fine di promuovere la parità e di rispettare l’immagine e la dignità della donna anche secondo il principio di non discriminazione (art. 2 punto g)
– non vengono promossi modelli di riferimento per i minori, femminili e maschili, paritari e non stereotipati (art. 8 punto c)
È completamente disatteso l’articolo 9, che riportiamo integralmente:
Art. 9 Parità di genere
Attendiamo una risposta urgente, in mancanza della quale preannunciamo altre azioni a contrasto delle pratiche discriminatorie di genere segnalate e per il rispetto del Contratto di Servizio.
Donatella Martini Rosanna Oliva
Presidente DonneinQuota Presidente Rete per la Parità
d.martini@donneinquota.org presidenza.reteperlaparita@gmail.com
ufficio stampa : cell. 3356161043 – info@donneinquota.org
DaMassimo Marnetto
Quello che una volta era fatto di persone con caratteristiche precise: conformismo, posto fisso, sacrificio familista, cattolici quanto basta e pasticcini la domenica. Una borghesia mediana che seguiva il flusso, tollerava la corruzione, perché intanto vedeva arrivare in casa la tv e poi la lavatrice, dopo la fatica e gli stenti di un’infanzia di guerra e dittatura. Oggi, i “moderati” del boom sono in via d’estinzione; i loro figli sono genitori in pensione, ultima tutela sociale per i loro giovani bloccati in casa dal precariato o ridotti ad affetti skype all’estero.
Il “centro” è modernariato politico. La realtà è polarizzata. Proprio in quella destra e sinistra che i grillini (e non solo) negano. Il resto è astensionismo da abbandono per chi è troppo povero o da indifferenza per chi è troppo ricco. In questo quadro, chi – come Renzi – si allontana dalla sinistra non va al centro, ma a destra.
Da Massimo Marnetto
Cosa fa scendere in Piazza Monetecitorio la Meloni e Salvini non è chiaro.
Che siano di cattivo umore per essere all’opposizione – soprattutto Salvini – è comprensibile. Ma nessuno può chiamare questo, un “Governo truffa”, perché la sua maggioranza in Parlamento sembra proprio averla. E se le Camere confermeranno questa previsione, vuol dire che i rappresentati della maggioranza degli italiani hanno scelto di dare a questa legislatura una seconda opportunità.
La Meloni, però, ha le idee un po’ confuse. “Da un anno e mezzo – dichiara – la destra vince tutte le elezioni ma oggi ci ritroviamo il governo più a sinistra della storia repubblicana. E la chiamano democrazia!” Sì, gentile Meloni, è proprio la democrazia che prevede la differenza tra le varie elezioni e quelle politiche. E’ solo queste definiscono i numeri dei parlamentari, per poi comporre maggioranze e minoranze. Le elezioni europee o amministrative servono ad altro.
Ciò detto, nessuno può impedirle di protestare per “ROvesciare il SIstema COrrotto”. La reazione RO.SI.CO. è naturale.
Un augurio di buon lavoro a Elena Bonetti, finalmente di nuovo le Pari Opportunità sono presenti al tavolo del Consiglio dei Ministri.
Purtoppo c’è molta confusione: non si riesce a distinguere tra ministri e ministre con portafoglio e senza. In particolare per le Pari Opportunità si parla di Ministero e di ritorno a un Ministero che non c’è e non c’è mai stato. L’importante è che ci sia la Ministra, che fa parte, diversamente dai Sottosegretari, del Consiglio dei ministri.
Abbiamo avuto in passato Ministre alle Pari Opportunità, la prima è stata Anna Finocchiaro, poi vari Governi senza ministre e le conseguenze sono state gravi perché i diritti delle donne in questi casi non erano presenti al Consiglio dei ministri. Comunque tutte le Ministre alle Pari Opportunità, compresa quella nell’attuale Governo, sono ministre senza portafoglio, e cioè senza Ministero.
Basterebbe guardare la composizione dei vari Governi o chiedere a qualsiasi persona che conosce i primi elementi di diritto costituzionale.
Aiutatemi a diffondere queste nozioni che ho raccolto da WIKIPEDIA:
All’atto della costituzione del nuovo governo, possono essere nominati Ministri senza portafoglio, contestualmente alla nomina degli altri ministri, con decreto del presidente della Repubblica, su proposta del Presidente del Consiglio dei ministri. Nel decreto non occorre specificare i loro compiti, che possono essere definiti in un momento successivo. Il ministro senza portafoglio, come tutti gli altri Ministri, presta giuramento nelle mani del Presidente della Repubblica. Ai sensi dell’art. 9 della Legge 400/1988 sulla disciplina dell’attività di Governo e dell’ordinamento della Presidenza del Consiglio dei Ministri, i Ministri senza portafoglio svolgono le funzioni a loro delegate dal Presidente del Consiglio, sentito il Consiglio dei Ministri, e rese pubbliche mediante pubblicazione del provvedimento in Gazzetta Ufficiale. Quanto ai poteri dei Ministri senza portafoglio, essi, pur non essendo a capo di un dicastero, partecipano alla generale determinazione dell’indirizzo politico, esplicando funzioni di governo collegialmente in seno al Consiglio dei ministri.
Da UDI Napoli
Inoltro e diffondo con piena condivisione il comunicato di Ebano in occasione della Giornata internazionale contro la tratta
In occasione della “Giornata internazionale contro tratta degli esseri umani” le associazioni Ebano e Adri sono a ribadire il loro impegno contro questo agghiacciante fenomeno.
Prendiamo atto che il rapporto “Piccoli Schiavi 2019” presentato da Save the Children finalmente cita in modo esplicito e maggiormente descrittivo il metodo del lover boy contro il quale ci battiamo da tempo, in ottemperanza a quanto disposto dal punto 61 della Risoluzione Europea del 12.05.16.
Il metodo del “lover boy” è il terribile inganno messo in atto dal trafficante, che finge una relazione d’amore con la vittima per attirarla in una spirale di assoggettamento tale da indurla alla prostituzione senza apparenti segni di costrizione, facendole perdere la percezione dello sfruttamento e della violenza subiti. Da anni è diventato la principale tecnica di traffico intraeuropeo ma ancora stenta ad essere riconosciuto.
Chiediamo, sulla scia di quanto affermato nel suddetto rapporto, che venga istituito un gruppo di lavoro a livello nazionale su questo metodo criminale, per non disperdere le esperienze professionali di ciascuno, per mettere in comune i nostri dati di osservazione dopo anni di lavoro mirato – di concerto con i colleghi europei- su questa tecnica e per addivenire alla messa appunto delle “buone prassi” prescritte dall’Europa già tre anni orsono.
Chiediamo inoltre, visto l’allarmante dato riportato di 2210 minori vittime di sfruttamento sessuale osservati in una sola notte in sole cinque regioni a fronte di esigui numeri di fuoriuscite, di conoscere dettagliatamente -pur nel rispetto della privacy – gli interventi attuati da operatori della rete antitratta, dei servizi minorili, alle Forze dell’ordine e dalle autorità consolari in ciascuna situazione e le dettagliate ragioni delle mancate fuoriuscite al di là delle macrocategorie indicate.
Osserviamo inoltre, come ultimo allarmante dato, che continuiamo a ricevere segnalazioni di minorenni o neo-maggiorenni italiane in situazioni di disagio indotte alla prostituzione sempre con il metodo del lover boy.
Ricordiamo infine le e i minori romeni scomparsi in patria – 410 denunce di scomparsa nel 2018 tuttora pendenti secondo i dati diffusi dalla Polizia Romena, Direcția pentru Investigații Criminale – probabili vittime di tratta. Forse sulle nostre strade. Forse tra i 2210 conteggiati.
Michelangela Barba
Associazione Ebano Presidente
Silvia Dumitrache
ADRI associazione donne romene in Italia Presidente
Focus di Ebano è il sostegno donne in condizione di grave marginalità, vittime di sfruttamento sessuale e grave violenza.
Focus di ADRI è il sostegno alle migranti intraeuropee, che incorrono in situazioni di sfruttamento sessuale e lavorativo, e ai loro figli.
Le due associazioni collaborano dal 2016 nell’emersione delle situazioni di sfruttamento e nella gestione di percorsi di fuoriuscita.
EBANO
Associazione di Volontariato
Codice fiscale 94055060159
IT03 I030 6909 6061 0000 0146 169
Sede legale: via Jean Jaures n°7 – Milano
+39 329 4040122
Femke Anselma, Sindaca di Amsterdam vuole intervenire nel “chilometro quadrato della miseria” (è cosi chiamato il lungocanale a luci rosse). Ha infatti rilevato che la stessa legge che regolamenta la prostituzione viene sistematicamente violata dal maggiore imprenditore del “settore” Masten Stavast (l’azienda si chiama Agapi). La sua attività e le sue vetrine vengono reclamizzate, in ambito turistico, come inviti a “dare una pacca sulla spalla” alle ragazze esposte nelle vetrine stesse. Questo perché i papponi in Olanda non devono apparire come tali. La Sindaca, che si pone problemi amministrativi e non morali, inoltre osserva che la prostituzione irregolare è esponenzialmente aumentata proprio grazie al quartiere, dove Stavast non accetta interferenze. Sempre Anselma denuncia che, nelle vetrine, le ragazze sono esposte ad ogni tipo di aggressione verbale e insulto. Anche questo pur blando tentativo di difesa delle donne non viene ritenuto accettabile dallo sfruttatore legale Stavast, che ha armato un’alleanza con un’associazione di “sex workers” la cui presidente non è per altro identificabile. La presidente (?) infatti mantiene l’anonimato a riprova non solo dell’inconsistenza rappresentativa della così detta associazione, ma anche del fatto che lo stigma che colpisce le prostitute è indipendente dalla loro posizione legale. Altrimenti perché adottare uno pseudonimo, come invece fa “Felicia Anna”?
La sindaca, come sua competenza, può solo spostare altrove le attività del quartiere, per facilitare i controlli sull’età e il trattamento delle donne: ma lo sfruttatore legale batte i pugni sul tavolo per dimostrare chi effettivamente stabilisce le regole.
L’Olanda è parte dell’Unione Europea, ma i suoi governi continuano a rimanere indifferenti alle risoluzioni che riconoscono la prostituzione è violenza maschile contro le donne.
Stefania Cantatore UDI Napoli
Napoli 31 Luglio 2019
Da Daniela Domenici:
Dopo aver elencato chi sono le 31 europarlamentari neoelette o rielette
e dopo avervi fornito qualche dato biografico su di loro
ho voluto vedere quali siano i loro titoli di studio, eccoli.
La laurea più gettonata tra le europarlamentari neoelette o rielette è quella in Giurisprudenza, ben 12.
Ci sono poi due mediche, due docenti universitarie, una magistrata, quattro avvocate.
L’anno di nascita con più europarlamentari è il 1983.
Patrizia Toia – 1950 – laurea in Scienze Politiche
Caterina Chinnici – 1954 – laurea in Giurisprudenza, magistrata
Luisa Regimenti – 1959 – medica legale
Anna Cinzia Bonfrisco – 1962 – laurea non specificata, imprenditrice
Lucia Vuolo – 1963 – laurea in Giurisprudenza
Alessandra Basso – 1967 – laurea in Giurisprudenza
Elena Lizzi – 1967 – nessun titolo di studio trovato, è stata Assessora al Comune di Udine
Daniela Rondinelli – 1967 – nessun titolo di studio trovato, sindacalista CISL
Rosanna Conte – 1968 – laurea in Giurisprudenza, avvocata
Elisabetta Gualmini – 1968 – laurea in Scienze Politiche, docente universitaria a Bologna
Chiara Maria Gemma – 1968 – laurea in Pedagogia, docente universitaria a Bari
Rosa D’Amato – 1969 – laurea in Scienze Motorie
Pubblicati da Daniela Dominici su Daniela e dintorni i dati definitivi sulle europarlamentari italiane neoelette o rielette lo scorso 26 maggio.
Sono stati/e eletti/e 73 europarlamentari di cui 31 donne, il 42,4%.
Ecco chi sono.
Circoscrizione nordovest:
Circoscrizione nordest:
Circoscrizione centro:
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Circoscrizione Sud:
Circoscrizione Isole: